Entrare nella conversazione: un dovere per le aziende

Quante volte l’immagine di un’azienda è stata minata da un blogger? e quante volte le aziende hanno fallito nel suo compito di affrontare il discorso o peggio ancora hanno risposto con querele o con poca tempestività?

Di esempi ne abbiamo visti parecchi che hanno generato buzz: tra i più ecclatanti che ora ricordoMosaico Arredamenti e Carrefour.

Questa volta vorrei fare un plauso al comportamento di un’azienda (IBM) che di fronte ad una critica ha risposto con celerità entrando direttamente nella conversazione: Enrico Bianchessi post.

Notate anche voi come i toni si abbassino, la direzione cambi isolando la lamentela in un discorso più generale e non pecuniario di IBM?

clap clap clap 4 me!

10 commenti su “Entrare nella conversazione: un dovere per le aziende

  1. e’ fondamentale oggi saper comunicare, come Obama ci insegna. possibile che in Italia non abbiamo ancora sviluppato competenze specifiche? possibile non saper strutturare un discorso con logica di argomentazione e linguaggio adeguato alla propria immagine, di azienda o politica che sia? Vergogna Mosaico Arredamenti, vergogna Mario Di Carlo. A loro consiglio la “palestra di parlare”, per farsi aiutare nella preparazione di discorsi e interventi.

  2. Caro Luca, mi fa piacere che tu abbia monitorato quanto è accaduto in riferimento al mio post. Spero solo che non tu non mi abbia omologato ai “blogger che minano la reputazione delle aziende” 😉

    Non era certo la prima volta che indicavo come controproducente quel particolare utilizzo dell’online per fare comunicazione e non pernso che nemmeno in IBM abbiano pensato che volessi dannegiare la loro immagine….

    Concordo che l’ingresso di Ferrari nelal conversazione sia stato esemplare per tempistica e modalità.
    Ciao
    Enrico

  3. Caro Luca, mi fa piacere che tu abbia monitorato quanto è accaduto in riferimento al mio post. Spero solo che non tu non mi abbia omologato ai “blogger che minano la reputazione delle aziende” 😉

    Non era certo la prima volta che indicavo come controproducente quel particolare utilizzo dell’online per fare comunicazione e non penso che in IBM abbiano pensato che volessi dannegiare la loro immagine….

    Concordo che l’ingresso di Ferrari nella conversazione sia stato esemplare per tempistica e modalità.
    Ciao
    Enrico

  4. Assolutamente non credo tu sia un “killer”: ti chiedo scusa nel caso le mie parole abbiano sotteso questo ma non era mia intenzione.

    Sono iscritto al tuo feed e quindi so che non è stato l’unico episodio in cui tu abbia indicato quel metodo come controproducente tuttavia potrai concordare con me che sia stata una delle poche volte cui hai ricevuto replica no?

    Volevo solo far notare questo comportamento corretto da parte di Ferrari…tutto qui 🙂

  5. Assolutamente vero, Luca, e va forse sottolineato che il fatto che qualcuno in IBM (e ho detto IBM e non, con tutto il rispetto, Mosaico Arredamenti) dimostri una “sensibilità 2.0”, se così vogliamo chiamarla, di questo livello, fa ben sperare e ci permette, forse, di essere un po’ più ottimisti sulla diffusione di una cultura della comunicazione che, la di là del gran parlare di 2.0 (anche a sproposito), non mi sembra ancora concretamente diffusa e applicata. Ciao.

  6. è un esempio molto interessante di gestione costruttiva delle … crisi alle quali il web 2.0 espone oggi le aziende, dalle più piccole ai colossi. é difficile non considerare le critiche on line come esposizioni al pubblico ludibrio, viceversa considerarle costruttive opportunità di crescita.. in special modo credo sia difficile per l’imprenditore, e saperle gestire con successo richiede professionalità e competenza non indifferenti..

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