La parola al vino – Edizione Speciale Fuori Orario

” Il vino: un piacere per il palato, un bene ricco di storia e cultura […] ambasciatore del Made in Italy in tutto il mondo”. E’ quanto leggo incuriosita sulla mail d’invito all’incontro Fuori Orario che si terrà il 21 Dicembre 2009 a Milano, presso l’Antica Focacceria S. Francesco.

Come è facile intuire, il tema dell’incontro sarà: “Come comunicare il prodotto vino in Italia e all’Estero“. Ospite dell’evento: Francesca Planeta, Responsabile Comunicazione PLANETA, azienda vinicola siciliana.

Da amante del vino (anche se non esperta) l’interesse per l’evento è forte, soprattutto perché sarà un’occasione per degustare specialità tipiche siciliane (gioco praticamente in casa). Da aspirante professionista di comunicazione la voglia di partecipare all’evento cresce ancora di più. Ho sempre considerato il mondo dell’enogastronomia di particolare interesse per noi aspiranti comunicatori italiani. Una comunicazione consapevole, attenta ai dettagli, qualificata può davvero rappresentare uno strumento per valorizzare un prodotto particolare come il vino, ma soprattutto per stimolare e supportare lo sviluppo e l’eccellenza dei nostri territori.

Riccardo Pastore nel suo libro “Il marketing del vino: istruzioni per l’uso”, definisce il marketing del vino non solo un insieme di tecniche promozionali messe in atto per vendere un prodotto, ma “un approccio culturale razionale per rendere attrattivo e differenziante un prodotto/servizio/sistema costituito da una studiata interazione di elementi materiali e misurabili con elementi immateriali e simbolici”.

Durante il mio percorso di studi, non ho avuto modo di approfondire il tema e credo che questa sarà un’importante occasione per farlo. La Responsabile Comunicazione PLANETA racconterà  l’esperienza di successo della sua azienda.Per noi Uniferpini, potrebbe essere un’opportunità per entrare in contatto con uno dei nostri possibili mondi professionali, trascorrendo una serata piacevole insieme a professionisti e ad altri studenti.

Che ne dite?

4 commenti su “La parola al vino – Edizione Speciale Fuori Orario

  1. Sarebbe bellissimo esserci ma purtroppo non mi sarà possibile e questo è un vero peccato: per una siciliana doc come me, e non solo per i siciliani, l’azienda Planeta è motivo di orgoglio e di interesse professionale.
    Interessante anche il testo che hai citato, lo aggiungo alla lunga lista dei libri sulla comunicazione e il marketing che ho deciso di regalarmi dopo i corsi Ferpi di Genova e Roma.
    Dunque, buona degustazione e comunicazione a tutti quelli che potranno partecipare all’evento!

  2. La serata è senza dubbio interessante e purtroppo non potrò essere presente ma discutiamone riprendendo quanto dice Pastore:

    “il marketing del vino è un approccio culturale razionale per rendere attrattivo e differenziante un prodotto/servizio/sistema costituito da una studiata interazione di elementi materiali e misurabili con elementi immateriali e simbolici”

    Da quel che mi sembra di percepire sintetizzando queste frasi parla di “branding” o sbaglio?

    Valorizzare il brand potrebbe essere la soluzione adeguata?

    Sarebbe interessante capire cosa ne pensato i produttori.

    Attendo un po’ prima di portare la mia esperienza: son curioso di sentire altre voci a riguardo.

  3. Sono arrivato qui grazie a un tweet di Luca Fantin, chiedendomi di dare la mia opinione in tema. ok. Come comunicare il vino in Italia e all’estero? Rispondo a questa domanda, tutte opinioni mie, ci tengo a precisarlo.

    La definizione di Riccardo Pastore è abbastanza complessa, preferisco le definizioni semplici: il marketing del vino un insieme di tecniche e strumenti messe in atto per vendere un prodotto. Punto.

    Al giorno d’oggi stiamo assistendo a un cambiamento epocale: internet. Uno dei dati di fatto è che internet sta assumendo un ruolo importantissimo (soprattutto nel mercato USA) nei processi di acquisto e nella brand equity/reputation/… Dall’altro lato, le aziende vinicole italiane non stanno, invece, comprendendo questo cambiamento. Sono pochissime quelle che si muovono in un certo modo all’interno di internet.

    Un mio suggerimento è quello di cominciare seriamente a tagliare il budget destinato alla pubblicità tradizionale su giornali settoriali ad esempio, e destinare percentuali di quel budget a investimenti su internet: blog, Facebook, Twitter, video e photo sharing, contest e gaming, … Molte riviste del vino chiuderanno in futuro, penso. Perchè continuare a investire in strumenti che avranno sempre meno peso in futuro?

    Nei prossimi anni la comunicazione di un’azienda si giocherà principalmente su internet e sul mobile. E lì che bisogna essere presenti. Mi farebbe piacere avere un resoconto su quanto emergerà dall’evento 😉

  4. La comunicazione del vino è questione ampia e complessa. Non c’è dubbio che la rete vi giocherà un ruolo sempre più ampio, attivo e pervasivo. L’errore che ancora oggi molti comunicatori e molte aziende commettono però è quello di trasferire sul web, sic et simpliciter, mentalità e modelli di comportamento o comunicazione caratteristici dei media tradizionali.
    Ma la rete è un’altra cosa: richiede competenze specifiche, affatto banali, le quali molto spesso non sono possedute dalle normali agenzie di comunicazione.
    Non basta farsi un sito o un profilo su FaceBook per dire “sto facendo comunicazione”.
    Occorre chiedersi piuttosto: in che modo posso coinvolgere chi mi legge (ammesso che qualcuno mi legga, cosa affatto scontata e/o automatica)? E soprattutto, in che modo la mia attività in rete può aiutarmi nel mio business del vino?
    Perchè, non dimentichiamocelo mai, il fine ultimo del marketing è uno solo, sempre quello: aiutare a vendere.

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